lunedì 31 dicembre 2018

Dosaggio Zero Nero, Andrea Arici, 2011

Di Antonio Indovino

Franciacorta DOCG, Dosaggio Zero Nero, Andrea Arici, 2011

Franciacorta Dosaggio Zero Nero 2011 Andrea Arici
Ci sono occasioni, come quella di questa sera, in cui è consuetudine brindare con uno spumante, ed in molti casi si stappa proprio un metodo classico. È sempre difficile scegliere, ma preferisco essere patriota, ricordarmi di un grande assaggio, e fuggire dai grandi nomi.

Ecco, dunque, che il ricordo mi riporta ad una sera di fine estate ed alla chiacchierata di qualche mese addietro con Andrea Arici, al racconto del suo percorso, al recupero di quei vecchi vigneti alle pendici delle Alpi Bresciane. Tutto torna, tutto ha un senso, non sarà un brindisi qualunque: tornerò, quindi, a parlare di lui invitandovi a seguire il (LINK) per maggiori dettagli sulla storia dell'Azienda Agricola Colline della Stella.

Quest'oggi vi racconto il Franciacorta Dosaggio Zero Nero, del millesimo 2011, che mi ha particolarmente stupito sin dal primo assaggio, e che ben volentieri ho riprovato in diverse occasioni, per il suo carattere, il suo essere dinamico e rigoroso all'assaggio. Si tratta di un "blanc de noirs" da Pinot Nero in purezza dai vigneti di Forcella e Cascina Loda, allevati a spalliera tra i 150 e i 250 metri s.l.m. Le uve, raccolte nelle prime due decadi di agosto, sono vinificate in acciaio dove maturano per 6 mesi prima di passare in bottiglia, dove il vino rifermenta a contatto con i lieviti per ben 5 anni.
 

Alla vista stupisce con la sua carica e brillante veste paglierina dai riflessi color rame impreziosita da un perlage esplosivo, che si dirama da ogni punto del calice con bollicine numerosissime e di grande finezza.
Al naso è articolato e di grande impatto, sfoggia un bagaglio ricco di sfaccettature che vanno dai piccoli frutti rossi, al biscotto all'amarena, dal burro fuso alla nocciola tostata: tutto su uno sfondo di muschio e sottobosco. L'ingresso in bocca è teso, tagliente, poi si allarga e manifesta il suo corpo, la sua pienezza, la cremosità delle sue bollicine: scandendo un ritmo ben definito dettato da un'alternanza tra la dirompente freschezza e la pungente sapidità.
Chiude, ed appaga, con un deciso allungo in cui la fanno da padrona i toni affumicati e di sottobosco.


Uno spumante che, per apprezzarlo appieno, andrebbe servito in un calice più voluminoso della classica flûte, ad una temperatura compresa tra i 6 e gli 8°C.
Sicuramente avrete dinanzi a voi dello Zampone con le Lenticchie, ma a parer mio il suo abbinamento ideale sarebbe con un Risotto ai Porcini, Succo di Arrosto e Tartufo Nero.


Prezzo in enoteca: 30-35€
Contatti: www.collinedellastella.com


Antonio Indovino, Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia,
Degustatore Ufficiale e Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina


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lunedì 24 dicembre 2018

Tresinus Aureus, San Giovanni, 2015

Di Antonio Indovino

Paestum Fiano IGP, Tresinus Aureus, San Giovanni, 2015

Tresinus Aureus San Giovanni 2015
È impossibile non restare affascinati da un contesto unico, sia dal punto di vista paesaggistico che per la quiete, la serenità che vi si respira! Bastano pochi istanti, il tempo di una telefonata per farsi aprire il varco, ed una volta oltrepassati i dissuasori, che limitano l'accesso al sentiero scosceso che conduce alla casa-cantina di Ida e Mario, si entra letteralmente in una nuova dimensione.
Sopraggiungendo nei pressi della cantina si cominciano ad intravedere i primi vigneti, quelli che costeggiano la strada, ma il colpo d'occhio si riesce ad averlo una volta parcheggiata la macchina nello spiazzale di fronte ai casolari.


Le vigne
È proprio di fronte la vigna da cui si ottiene la selezione di Fiano, il Tresinus Aureus, un progetto nato nel 2015 per esaltare le caratteristiche varietali di questo vitigno che ben si esprime anche in Cilento, lasciandolo maturare per 14 mesi in acciaio prima dell'imbottigliamento. Questa prima annata, di cui sono state commercializzate poco più di 1300 bottiglie, premia decisamente l'intuizione e l'impegno profuso per mettere in risalto il grande potenziale di queste uve.

Ha una vivida e carica tonalità che ricorda l'oro, compatta sino all'orlo e composto nei movimenti del calice, cui si aggrappa scorrendo lento lungo le pareti. Al naso è di grande impatto, inizialmente marino, iodato, salmastro, in seguito poi regala profumi di susine mature, di millefiori, di ginestra ed un leggero tocco affumicato. Il sorso lascia disarmati poichè, dopo la carezzevole sensazione iniziale dovuta soprattutto ad un piacevole abbraccio calorico, sovverte la maturità annunciata al naso con una sferzata acida ed una netta pungenza tattile, sfociando in una lunghissima chiusura in cui si alternano soprattutto le sensazioni agrumate e salmastre.

Un piccolo capolavoro, se si fa riferimento all'esiguo numero delle bottiglie prodotte, una grandissima espressione del Fiano se, invece, si fa riferimento alla bontà del vino nel calice. Si tratta di una conferma per me, dopo la piacevole esperienza fatta col Maroccia 2007 (LINK), mentre per molti spero sia un indizio per puntarvi i propri riflettori.

Come berrei il
Tresinus Aureus? A mio avviso può essere il compagno ideale di piatti a base di crostacei, ed il lo abbinerei a delle Linguine al ragù di crostacei, mandarino ed olio alle noci. 

Prezzo in enoteca: 25-30€
Contatti:
www.agricolasangiovanni.it

Antonio Indovino, Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia,
Degustatore Ufficiale e Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina


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lunedì 10 dicembre 2018

Pomorosso, Coppo, 1997

Di Antonio Indovino

Barbera D'Asti DOCG, Pomorosso, Coppo, 1997


Ci sono giorni in cui un semplice riassaggio può rivelare un vino oltre le aspettative, per la sua bontà intrinseca e per i ricordi che suscita, di quando eri un giovanotto qualunque ma avevi la fortuna di lavorare con un grande appassionato......e di stappare annate e formati importanti.
Ci sono Aziende con la "A" maiuscola che dimostrano il loro valore ancor di più a distanza di anni, dandoti l'opportunità di riprovare quelle stesse bottiglie quando ormai te l'eri dimenticate in cantina, e di emozionarti ancor di più del primo sorso, di quand'eri un semplice curioso!
C'è un'Azienda che si chiama Coppo, che quest'anno ha spento ben 126 candeline, che sicuramente è tra quelle che mi ricordano i "primi passi", e di cui torno a parlare con grande piacere dopo il racconto del Riserva Coppo Brut 2005 (LINK).


Stavolta è toccata al Pomorosso, la Barbera più prestigiosa dell'Azienza, che nacque nell'84 e che ha contribuito in maniera sostanziale alla rinascita di questo vitigno. Un vino simbolo, prodotto solo nelle annate di grande valore qualitativo, e frutto di una vigna allevata su di un suolo marnoso e calcareo, ricco di conglomerati ferrosi: una vigna alla cui sommità cresceva vigoroso un albero di mele rosse da cui si prese spunto per il nome del vino.

Ho la fortuna di potervi raccontare una splendida bottiglia targata 1997, di un vino dalla vivida e fitta veste granata che incede lento e composto nel calice, lasciando intendere non poco della sua personalità!

Il primo impatto al naso è scuro, terroso, grafitico e di carruba secca, poi prende aria e si arricchisce di tratti balsamici, e poi ancora di mirtilli ed amarene sotto spirito, delineando infine una nota che ricorda la cassetta dei sigari.
Ha un grande impatto gustativo, poi con fare aristocratico si allarga ed avvolge il palato, regalando un sorso pieno e carezzevole, sorretto ancora da una buona spinta acida, da una trama tannica non più incisiva come un tempo, ma perfettamente rifinita ed integrata in maniera armoniosa, oltre che da una stimolante pungenza che dona quella marcia in più. Tra un sorso e l'altro, poi, scorre inavvertitamente il tempo: poichè si riflette tanto, a lungo, sulla carrellata di aromi che si ripetono in maniera precisa, anzi puntuale.....poichè te li aspettavi.

Un grande vino, per un grande calice, una grande pazienza nel saper attendere il suo racconto, per un grande volo pindarico in cui coinvolgere i propri sensi, atterrando giusto il tempo necessario per un boccone di un formaggio stagionato e poi......via, un altro volo, un altro ricordo!


Prezzo in enoteca: 23-30€ (per le ultime annate in commercio)
Contatti: www.coppo.it

Antonio Indovino, Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia,
Degustatore Ufficiale e Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina



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