mercoledì 27 giugno 2018

Greco di Tufo, Claudio Quarta, 2012 (Magnum)

Greco di Tufo Claudio Quarta 2012
Di Antonio Indovino

Greco di Tufo DOCG, Claudio Quarta, Sanpaolo, 2012 (Magnum)


La storia enologica di Claudio Quarta inizia nel 2005, con la decisione di abbandonare il camice, ed una brillante carriera da ricercatore e da imprenditore farmaceutico, per indossare i panni del vignaiolo tra la sua terra, il Salento, e l’avellinese. Tre cantine diverse, in tre territori distinti: Tenute Eméra, Cantina Moros e Cantina Sanpaolo, con il pallino in testa di emozionare ed emozionarsi, e lo sguardo fisso su due linee direttrici a lui molto care, quali la ricerca e la sostenibilità.

Quest’oggi sono qui a parlarvi della 1° edizione del Greco di Tufo Claudio Quarta, la 2012, prodotto in una tiratura limitata di 2002 magnum. È frutto di una selezione di uve provenienti dai vigneti di Montefusco, allevati a 700m di altitudine, che l’enologo Vincenzo Mercurio ha vinificato in acciaio con una sosta sui lieviti di 12 mesi prima dell’imbottigliamento. 


Nel calice è tinto di un paglierino carico dai riflessi dorati, denso e dalla grandissima vivacità di colore. Il naso è d’impatto, espressivo e ricco di sfumature odorose ben distinte che si susseguono l’un l’altra. In prima istanza sono netti e predominanti i profumi che ricordano gli idrocarburi e lo zolfo, che poi si fanno comprimari e lasciano il palcoscenico all’albicocca matura, alla buccia di mandarino candita, al miele, ed infine al rosmarino, al fieno ed ai fiori gialli secchi. In bocca ha carattere, struttura e dinamismo, complice un comparto fresco-sapido capace di mettere in secondo piano l’avvolgenza e la morbidezza iniziale, e di caratterizzare la bevuta con una grande sorbevolezza ed una pungente sensazione tattile che a tratti lo rende quasi masticabile. Il quadro, infine, è armoniosamente completato da una lunga chiusura di bocca scandita soprattutto dai ritorni erbacei e terziari. 

Un bianco perfettamente integro, che si trova in uno stato di forma invidiabile, a garanzia di ulteriori prospettive future. Da bere in un ampio calice intorno ai 10°C, in abbinamento ad un Pollo arrosto con patate.

Prezzo in enoteca: 75-85€
Contatti: claudioquarta.it


Antonio Indovino, Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia,
Degustatore Ufficiale e Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina
 


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mercoledì 20 giugno 2018

Polveri della Scarrupata, Nanni Copè, 2016

Di Antonio Indovino

Terre del Volturno IGT, Polveri della Scarrupata, Nanni Copè, 2016


Polveri della Scarrupata 2016
Una vita, tante vite! È questa la metafora che sintetizza un piccolo-grande Vigneron, Giovanni Ascione, che fa della passione per il vino la ragione di una metamorfosi professionale: da manager di grandi aziende a produttore di vino, con la meticolosità che lo contraddistingue, passando per le cattedre dei corsi di formazione per Sommelier (dopo esser stato al di là dei banchi), per le redazioni di guide e riviste di settore, ed i filari dei vigneti di mezza Europa. L’amicizia di due suoi conterranei, Peppe Mancini e Mme Piancastelli, gli ha consentito di passare dall’alto lato della barricata, mettendo mano su uno dei vigneti più vocati di Castel Campagnano, per produrre un vino eslusivo dal 2007: il “Sabbie di Sopra il Bosco”. La consapevolezza di poter produrre un grande bianco l’ha spinto poi alla realizzazione di una seconda etichetta in casa Nanni Copè, il Polveri della Scarrupata, alla sua 2° edizione con il millesimo 2016

È ottenuto prevalentemente da Fiano, con saldo di Asprinio e Pallagrello Bianco, fermentati in acciaio e maturati in barrique e tonneaux per 1 anno. Nel calice è tinto di un oro vivido, che scorre lento e composto nelle roteazioni del calice. Ha un naso esplosivo, fruttato in primis, di susine mature, di albicocche e pompelmo, poi si apre su profumi di miele di acacia, di mimosa, camomilla, citronella, ed accenni salmastri, affumicati, minerali e di pepe bianco. Il sorso è pieno, largo, caldo, morbido ed avvolgente, puntualmente sostenuto da una vitale freschezza, e completato da una sapiditá che lo rende stimolante e lo accompagna in una chiusura di bocca dai lunghi ritorni fruttati e salmastri. 


Un bianco d’eccellenza, con una lunga prospettiva futura, che berrei con un trancio di Ricciola grigliata, con crema di zucchine e zucchine alla scapece, condite con una salsa all'aceto di vino rosso invecchiato: servendolo in un calice piuttosto voluminoso e dal bevante leggermente più stretto, ad una temperatura di servizio che va mantenuta intorno ai 10°C.

Prezzo in enoteca: 25-30€
Contatti: nannicope.it

Antonio Indovino, Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia,
Degustatore Ufficiale e Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina
 


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giovedì 14 giugno 2018

Fiano 2mila11, Mila Vuolo

Di Antonio Indovino

Fiano Colli di Salerno IGT, Mila Vuolo, 2011


Fiano Mila Vuolo 2011
Ci troviamo tra i Colli di Salerno, a Località Passione di Rufoli. È qui che nel 2003 Mila Vuolo, forte dei suoi studi in Agraria e della collaborazione con l’enologo Guido Busatto, battezza la sua Azienda Agricola. Si tratta di una piccola realtà di 3,5 ha alle porte del Parco Regionale dei Monti Picentini, che fu acquistata dal papà Luca, un rinomato medico del salernitano, per trovarci ristoro a fine carriera. Le caratteristiche peculiari del contesto pedo-climatico hanno spinto Mila a piantarci nel ’99 un vigneto di Aglianico, Fiano e Cabernet Sauvignon, che conduce personalmente in regime biologico e da cui ricava circa 10.000 bottiglie/anno: una piccola, ma significativa produzione dalla forte identità territoriale. 

Quest’oggi vi parlo del suo Fiano, di cui ho avuto modo di degustare una 2011 (in tiratura di 2000 bt) gelosamente conservata in cantina, proprio per valutarlo in prospettiva. La vinificazione è avvenuta in acciaio, dove il vino ha maturato per ben 18 mesi sui propri lieviti prima di passare in bottiglia. Nel calice si tinge di un luminoso e carico giallo paglierino, molto composto nelle roteazioni del calice. Il naso è d’impatto e ben stratificato: affumicato e balsamico in prima istanza, vira successivamente su toni di frutta matura che ricordano la mela golden, sensazioni che riconducono al profumo agrumato delle bucce di limoni candite, al fieno ed ai semi di finocchietto, concludendo con i fiori di camomilla essiccati. 
Il sorso è equilibratissimo, avvolgente, con l’alcol ben integrato ed una buona dose di freschezza e sapidità che donano dinamismo e slancio, sfociando in un deciso allungo dai richiami soprattutto affumicati. 

Un bianco pienamente godibile, che sicuramente regalarà ulteriori spunti a chi saprà pazientemente aspettarlo qualche anno ancora. Personalmente lo berrei in abbinamento a delle Linguine con Vongole veraci e Tè Nero affumicato, a patto che venga servito a 10°C in un calice piuttosto voluminoso, per consentirgli di avere il giusto respiro.

Prezzo in enoteca: 10-15€
Contatti: mila.vuolo@virgilio.it
Antonio Indovino, Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia,
Degustatore Ufficiale e Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina
 


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