venerdì 8 settembre 2017

Resilienza, Donnachiara, 2016

Di Antonio Indovino

Beneventano Falanghina IGT, Resilienza, Donnachiara, 2016


Ci troviamo a Montefalcione, in provincia di Avellino, una cittadina nota già in epoca etrusca per il lavoro contadino difatti simboleggiato da una falce nello stemma comunale.
È qui che si trova Donnachiara, un’azienda che ha visto sorgere la sua moderna cantina nel 2005 ma che vanta una storia centenaria e dalla conduzione quasi tutta al femminile. Il nome scelto per l'Azienda è un omaggio a Donna Chiara Mazzarelli Petitto, nobildonna che circa un secolo fa aveva saputo condurre con grande capacità l’attività agricola di famiglia, dando particolare sostegno e valore proprio alla viticoltura.
Erano tempi particolarmente difficili, attraversati dai due conflitti mondiali e con un marito (Antonio Petitto) colonnello e medico della Croce Rossa Italiana, ed impegnato nel campo di concentramento di Mauthausen, in Austria.
Attualmente al timone vi è Ilaria Petitto che, messi nel cassetto gli studi di diritto e supportata da sua madre Chiara, sta conducendo sotto una nuova stella l'Azienda familiare con la consulenza dell'enologo Riccardo Cotarella.

Grazie al mio amico e Sommelier Mimmo Sabatino (agente di zona qui in

Penisola Sorrentina) sono qui a parlarvi in anteprima di un vino che sta uscendo in commercio proprio in questi giorni.
Si tratta del Resilienza, una Falanghina del beneventano prodotta in tiratura limitata di circa 2500 bottiglie. Perchè Resilienza?
Resilienza per la famiglia Petitto ha un significato speciale. Umberto, papà di Ilaria, è un industriale impegnato nel settore dei metalli. In famiglia spesso si parla di resilienza, che è un indice importantissimo per valutare la capacità dei metalli di resistere agli urti sino al limite elastico. Di qui il parallelismo all'azienda agricola che, seppur nata in un momento difficilissimo per il vino italiano e soprattutto Campano, ha tenuto duro, e creduto strenuamente in questo progetto.
Adesso Donnachiara sta cominciando a raccogliere i primi frutti di tanta fatica ed ha preso vita una Falanghina (che è un vitigno che sconta un pregiudizio di inferiorità rispetto ai più nobili Fiano e Greco) di struttura, nata per resiste al tempo ed agli urti e, capace di restituire slancio e freschezza: Resiliente proprio come lo è stata l'azienda Donnachiara.

Le uve, rigorosamente selezionate e raccolte a mano, vengono dai vigneti di Guardia Sanframondi, allevati a spalliera e con potatura a guyot su un suolo prettamente argilloso e calcareo. In cantina il mosto fiore subisce una macerazione pellicolare a freddo di poche ore prima della pressatura soffice e della fermentazione in tini di acciaio. Successivamente il vino viene affinato in bottiglia per circa un anno prima della commercializzazione.


Nel calice si fa apprezzare per una vivida tonalità paglierina piuttosto carica, seppur attraversata da bagliori giovanili. Al naso il primo impatto è tutto di frutti e fiori gialli, come l'ananas, l'albicocca ed il tarassaco: completati da un piacevole accenno vegetale ed ammandorlato.
Il sorso è opulento, caldo ed avvolgente, ma al contempo fresco e sapido: con una lunga chiusura di bocca che richiama i toni esotici e vegetali.


Ho avuto modo di apprezzare il Resilienza in un calice di media ampiezza ed apertura, ad una temperatura che idealmente dovrebbe aggirarsi tra gli 8 ed i 10°C. Personalmente ritengo che possa essere il compagno ideale di un Filetto di Spigola al forno in crosta di patate.

Prezzo in enoteca: 10-15€
Contatti: www.donnachiara.com
Antonio Indovino, Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia,
Degustatore Ufficiale e Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina
 


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