Di Antonio Indovino
Roccamonfina Rosso IGT, Terra di Lavoro, Galardi, 2005
L'Azienda Agricola Galardi nasce da una radicata passione
per la terra dei proprietari Maria Luisa Murena e Francesco Catello, Dora ed
Arturo Celentano.
La cantina si trova nella frazione S.Carlo di Sessa
Aurunca, ed i vigneti sono immersi tra boschi di castagni e gli
uliveti, sulle
pendici vulcaniche del cratere di Roccamonfina cha affacciano sul golfo
di Gaeta. La
potenzialità del
terreno vulcanico e l’incontro (nel 1991) con Riccardo Cotarella,
enologo particolarmente sensibile al recupero e alla valorizzazione
dei vini del Meridione, hanno portato alla nascita, con la prima vendemmia nel 1993, del Terra di
Lavoro.
Si tratta di un "blend" di Aglianico e Piedirosso (rispettivamente nelle percentuali dell'80 e 20%), ottenuto
da vigne esposte a Sud-Ovest, allevate a cordone speronato secondo i criteri dell’agricoltura biologica. La
fermentazione avviene in acciaio (dove svolge anche la "malolattica")
con macerazione pellicolare di 20 giorni, dopodichè, il vino viene
elevato in barriques nuove di Allier e Never per 12 mesie
e successivamente imbottigliato con un affinamento minimo di 8 mesi
prima d'esser commercializzato (dari riferiti all'annata 2005).
Nel calice si fa apprezzare per la sua integrità, la grandissima espressività ed armonia.
Alla
vista si presenta con una trama fitta e luminosa al contempo, dalla
tonalità rubina appena granata sull'orlo e dotato di una discreta
trasparenza.
L'espressività sotto il piano olfattivo è da encomio, tale è la stratificazione e la dinamicità con cui evolve nel calice: frutti di bosco ed amarena sotto spirito, cioccolato fondente e
spezie scure, note di iodio e zolfo, sottobosco e radici di liquirizia, nonchè richiami balsamici e mentolati.
Il
sorso è austero, di grande impatto, avvolgente e soretto con equilibrio
da una notevole trama fresco-sapida e tannini rigorosi ma mai
allappanti. Perfetta è la coerenza nei richiami olfattivi per via
retronasale, con una lunga e piacevole chiusura che rimanda agli aromi
di sottobosco.La vividezza nel calice, la
freschezza gustativa ed il grandissimo equilibrio, comprovato dalle pressocchè
assenti precipitazioni tartariche sul fondo della bottiglia sono indici di una grandissima longevità di questo vino.
Personalmente ho avuto modo di apprezzare in pieno il Terra di
Lavoro in
un ampio calice ad una temperatura di 18/20°C, stappato circa 3 ore
prima di degustarlo e, ovviamente, dopo una paziente ed accorta
conservazione in cantina.
Ne consiglierei l'abbinamento con un piatto
di grande struttura e personalità come: Guancia di Vitello Brasata
servita col suo Fondo e Tartufo su Purea di Patate.
Prezzo in enoteca: 40-45€ (per le ultime annate in commercio)
Contatti: www.galardi.net
Antonio Indovino, Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia,
Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina
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