martedì 21 agosto 2018

Pietra Martone, Casa D'Ambra, 2015

Di Antonio Indovino
 

Ischia Biancolella  DOC, Pietra Martone Tenuta Frassitelli, Casa D’Ambra, 2015
Pietra Martone Tenuta Frassitelli Casa D'Ambra 2015
Una tradizione vitivnicola lunga 130 anni, la volontà di valorizzare il territorio e la sua tipicità, nonché la determinazione nel promuovere la qualità dei vini di Pithecusae richiedendo la DOC nel lontano ‘63 ed ottenendola nel ’66. Un sunto della storia di Casa D’Ambra è quanto ho sopra riportato (per la storia completa andate al seguente "LINK"), con un significativo intermezzo nell’85 che ha reso popolare la loro massima espressione del vitigno ischitano per antonomasia, ovvero il Tanuta Frassitelli. Fu Veronelli ad indicare le potenzialità di quel Cru divenuto poi celebre, e nel 2015, in occasione del trentennale, l’enologa Sara D’Ambra è andata addirittura oltre. Col Pietra Martone ha prodotto un Cru nel Cru di Frassitelli, poco più di 3700 bottiglie ottenute da uve rigorosamente selezionate, vinificate ed affinate in acciaio per 18 mesi sui lieviti. Un omaggio al duro lavoro dei D’Ambra portato avanti dalla quarta generazione e, soprattutto, a Michele Mattera (il Candelora) che col sudore della fronte, pietra dopo pietra, recuperò e mise a dimora questo meraviglioso vigneto arroccato nel tufo a 600 metri dal mare. 

Alla vista si tinge di una vivida e tenue tonalità paglierina attraversata da bagliori giovanili e di grande compostezza nelle roteazioni del calice: caratteristiche che fanno presagire sin dall’impatto visivo corpo, vitalità e potenzialità evolutiva. Il naso è di grande intensità e caratterizzato dal timbro iodato, salmastro e balsamico, agrumato di mandarino ed erbaceo di menta, con un tocco floreale di biancospino ed esotico di papaya. Il sorso è  pieno, ha carattere, affilato per la grande acidità e pungente per la notevole sapidità, completato da una lunga chiusura in cui si ripetono soprattutto gli aromi erbacei e minerali. 

Un bianco dalla grande espressività e prospettiva futura, che darà il meglio di sé tra i 5 ed i 10 anni, da servire intorno ai 10°C e che abbinerei su piatti in cui la sua struttura e verticalità possono esprimersi al meglio: come dei Paccheri di Gragnano al ragù di Ricciola!

Prezzo in enoteca: 20-25€
Contatti: www.dambravini.com


Antonio Indovino, Sommelier dello Yacht Club di marina di Stabia,
Degustatore Ufficiale e Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina



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martedì 14 agosto 2018

Priezza, Masseria Campito

Di Antonio Indovino

Asprinio di Aversa Spumante Metodo Classico DOP, Priezza, Masseria Campito

Asprinio di Aversa Spumante Metodo Classico DOP, Priezza, Masseria Campito
Ci troviamo a Gricignano di Aversa, nell’areale d’elezione per l’Asprinio: un vitigno unico per la peculiare acidità e concentrazione fenolica, apprezzato anche dai nostri cugini d’oltralpe che lo usavano come base per la spumantizzazione già nell’epoca angioina! Tradizionalmente allevato ad alberata, dove le viti crescono fino a 15m di altezza maritate ai pioppi, la sua coltivazione richiede sforzi notevoli, motivo per cui molti produttori lo stavano accantonando, rischiandone addirittura l’estinzione. Dal 2000 le cugine Di Martino (Francesca, Claudia, Simona, e Ludovica) si sono dedicate appieno alla loro realtà agricola, proprio in quella terra che era della loro nonna, toccando con mano le difficoltà intrinseche a tale tipo di coltura. Dopo un attento studio agronomico hanno scelto con coraggio di reimpiantare l’Asprinio a spalliera, con l’obiettivo principale di avere un’uniformità nella resa ed agevolare al contempo i lavori in vigna, conservando comunque un’alberata come memoria storica. In cantina si sono affidate poi a Francesco Martusciello, enologo e figlio d’arte, che conosce ogni segreto di questo vitigno! Tutto ciò si è tradotto in una produzione incentrata esclusivamente sull’Asprinio, di cui il 70% in versione spumante, ottenuto da 6ha di vigneti condotti tutti in regime biologico. 

Quest’oggi vi parlo del loro fiore all’occhiello, il Priezza, un metodo classico che nella sboccatura di Novembre ’17 porta nel calice il millesimo 2013 rifermentato 42 mesi sui lieviti! Nel calice è tinto di un brillante giallo dorato impreziosito da un perlage di notevole fattura. Il naso è di grande impatto e finezza, articolato su profumi di limone candito, pesca sciroppata e nocciola tostata in prima battuta, poi anice, crosta di pane e fiori di camomilla essiccati a seguire. Il sorso è pieno, cremoso, la fattura delle bollicine rende la bevuta assai piacevole e stimolante, enfatizzando la peculiare acidità e sapidità che ben bilancia la carezzevole morbidezza iniziale. Lunga ed appagante è poi la chiusura di bocca, in cui primeggiano gli aromi tostati ed agrumati. 

Uno spumante che berrei molto volentieri a 6-8°C in abbinamento ad un risotto affumicato alle verdure.

Prezzo in enoteca: 10-15€
Contatti: www.masseriacampito.it


Antonio Indovino, Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia,
Degustatore Ufficiale e Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina



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mercoledì 8 agosto 2018

Rieci, Ducato di Chianche, 2015

Di Antonio Indovino

Greco di Tufo DOCG, Rieci, Ducato di Chianche, 2015
Greco di Tufo Rieci 2015
Ducato di Chianche nasce dalla passione per il vino di due grandi professionisti, Antonio Iannuzzi e Filippo Cannata: l’uno Ingegnere Elettronico, esperto in analisi ed intelligenza artificiale, l’altro tra i più famosi Light Designer al mondo. Li accomuna l’idea di valorizzare il territorio e le sue tradizioni, grazie alla quale è nata una grande amicizia e, dal 2006, questa avventura nel mondo del vino. Quest’oggi vi parlo del loro del loro Greco di Tufo Rieci targato 2015. Il nome è l’espressione dialettale con cui viene chiamata la sorgente Greci che attraversa Chianche, e la tradizione vuole che i chianchesi siano molto longevi perché bevono quest’acqua. Si tratta di un Cru, da un vigneto che si articola su 3 pendenze diverse e con altrettante esposizioni e variazioni orografiche, condotto rigorosamente in regime biologico. L’enologo Sergio Pappalardo è il “Duke”, il “padrone” assoluto della cantina, in cui pressa i grappoli di Greco interi, separandoli poi dalle parti solide per flottazione, ed avviando la fermentazione a temperatura controllata in tini di acciaio, dove il vino resta a maturare per 9 mesi prima dell’imbottigliamento. 

Alla vista si tinge di un lucente giallo che vira verso l’oro, molto composto nelle roteazioni del calice, facendo presagire una struttura di tutto rispetto. Al naso è esplosivo, ricco, si susseguono profumi di resina e di idrocarburi, poi anice ed erbe aromatiche, arancia amara ed albicocca mature. Il sorso è caldo, pieno ed avvolgente, perfettamente bilanciato da una grandissima freschezza ed una sapiditá che a tratti sembra prendere il sopravvento, accompagnandolo in un allungo in cui si ripete, con perfetta rispondenza, il completo quadro aromatico. 

Un vino che ha stoffa e carattere da vendere, che trasmette luce, vitalità ed espressività, delineando un profilo ricco di sfaccettature ed armonioso: concetti molto cari a Filippo ed Antonio. Personalmente lo berrei in un ampio calice a 10°C, abbinandolo a del Vitello tonnato.

Prezzo in enoteca: il vino viene venduto solo in ristoranti/enoteche selezionate
Contatti: www.ducatodichianche.com


Antonio Indovino, Sommelier dello Yacht Club di Marina dfi Stabia,
Degustatore Ufficiale e Reponsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina



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