martedì 12 aprile 2016

Ischia Bianco DOC, Casa D'Ambra, 2007

Di Antonio Indovino

Ischia Bianco DOC, Casa D'Ambra, 2007

Parlare di vino dell’isola di Ischia significa parlare di Casa D’Ambra, storica cantina fondata nel 1888 nell'antica Villa Garavini da Francesco D’Ambra (detto Don Ciccio).
Ad oggi sono passati circa 130 anni da allora e non tutti possono affermare di aver segnato la storia enoica di un’isola meravigliosa come Ischia.
Oggi siamo alla quarta generazione e da allora sono cambiate tante cose, ma non lo spirito e la voglia di valorizzare un territorio ed un contesto unici,
fatti di vigneti abbarbicati lungo terrazzamenti che sfidano la forza di gravità arrivando a restare sospesi tra cielo e mare fino ad altitutidi di circa 600m s.l.m. lungo le pendici del Monte Epomeo.
La svolta significativa per Ischia e per i suoi vini avviene nel decennio compreso tra la metà degli anni '50 ed i '60.
Grazie ai fondi di investimento e ai tassi agevolati della Cassa del Mezzogiorno si riesce a portare l’energia elettrica e l’acqua potabile in tutta l’isola e vengono riqualificati gli impianti termali.
In contemporanea in
Azienda avvengono importanti cambiamenti: si investe in impianti moderni (puntando esclusivamente su varietà autoctone), nell’acquisto di nuovi vigneti e nella costruzione dello stabilimento enologico a Panza d’Ischia (attualmente un edificio incastonato in un anfiteatro naturale alle pendici del Monte Epomeo di circa 3500 mq).
A quel punto serviva un’etichetta e l’ideazione venne affidata all’artista ischitano Aniellantonio Mascolo: è una
litografia con la vecchia casa madre dell’azienda sullo sfondo (la Villa Garavini), con una palma ed in primo piano i carrati di vino pronti ad esser spediti. Il 12 luglio del 1963 venne approvata in Parlamento la legge 930 sulla DOC dei Vini Italiani.
I successori di
Don Ciccio, i fratelli Mario e Salvatore, nel tentativo di preservare e dare maggiore rilievo alla vitivinicoltura isolana, con grande celerità e lungimiranza portano avanti la richiesta di riconoscimento della  Denominazione di Origine Controllata per Ischia Bianco, Ischia Bianco Superiore, Ischia Rosso, Biancolella, Forastera e Per ‘e Palummo, unitamente al Disciplinare di Produzione da loro stessi redatto. Nel 1966 la richiesta viene accolta e l’Ischia è stata la prima DOC Campana, tra le prime 5 d'Italia.
Negli anni a seguire il grande impegno e la dedizione suscitano l'interesse di un certo Veronelli, da sempre strenuo sostenitore dei piccoli produttori: sarebbe opportuno, ma allo stesso tempo riduttivo soffermarsi per spendere solo qualche riga nei suoi confronti.
E' bastata una sua visita a vigna Frassitelli nell’estate dell'84 per consigliarne ad Andrea (attuale proprietario) una vinificazione separata: un successo visto che le 3000 bt prodotte furono vendute nell'arco di soli due mesi alla cifra di 6.500 lire del vecchio conio.

Il resto è storia contemporanea! Le figlie di Andrea, Marina e Sara, si occupano rispettivamente della gestione sotto il profilo economico/commerciale ed enologico. 
Oltre ai 7 ha di vigne di proprietà,
Casa D'Ambra ha in conduzione, assieme a viticoltori locali, 7 ettari nelle zone più vocate dell'isola. Si continua a puntare su varietà rigorosamente locali, e dal 1995, si lavora in un campo sperimentale impiantato nella tenuta Frassitelli (una sorta di banca genetica) per la ripresa delle varietà scomparse.

Ho avuto la fortuna di degustare una bottiglia datata 2007 di uno dei bianchi "meno pretenziosi" dell'Azienda, e non posso fare a meno di raccontarne, con mio grande stupore, una perfetta integrità ed una personalità che non mi sarei aspettato....
Ottenuto dalla vinificazione in acciaio di uve bincolella e forastera provenienti da Forio e Serrara Fontana, assemblate nelle rispettive percentuali del 40 e 60% (dati riferiti alla 2007, come riportato sulla retro-etichetta). 
Rapisce lo sguardo per la luminosa veste dal color oro antico.
Al naso regala grandi emozioni: albicocca secca, arancia candita, talco, cera, miele di millefiori e resina, il tutto accompagnato da una nota di fondo affumicata.

In bocca è tagliente, fresco, dalla grande sapidità, con una lunga chiusura affumicata e di mandorla amara.


Un vino che ho stappato con un'oretta e mezza d'anticipo e degustato in un calice abbastanza voluminoso intorno ai 12°C, un vino che mi ha fatto riflettere ed emozionare fino all'ultimo sorso.

L'abbinamento? Sarebbe un peccato rubargli la scena, anche e solo per un'istante, conncentrandosi su qualcos'altro. Se avete la fortuna di reperirne qualche bottiglia condividetela col vostro compagno di "bevute".


Prezzo in enoteca: 5-10€ (per le ultime annate in commercio)
Contatti:
www.dambravini.com
Antonio Indovino, Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia,
Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina


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