giovedì 7 dicembre 2017

Caiatì, Alois, 2015

Di Antonio Indovino

Terre del Volturno Pallagrello Bianco IGP, Caiatì, Alois, 2015

Ci troviamo a Pontelatone, in provincia di Caserta, alle pendici dei Monti Caiatini, in uno splendido altopiano che si estende su una superficie di 9ha. Qui Michele Alois, imprenditore serico nell'attività di famiglia, ha realizzato il suo sogno: un vigneto, la cantina ed una casa rurale borbonica. Il nome Alois fa parlare di sè dal 1885, anno in cui è nata in quel di San Leucio un'azienda commerciale che è divenuta, poi, una vera a propria industria tessile specializzata nella seta e famosa per la qualità dei suoi tessuti, presenti nelle sale più prestigiose del mondo: dal Quirinale alla Casa Bianca, passando per il museo del Louvre.....giusto per citarne alcuni esempi! San Leucio non’è famosa soltanto per la seta, ma anche per la Vigna del Ventaglio (oasi del WWF): un semicerchio diviso in 10 spicchi, in cui venivano coltivate le 10 varietà principali del Regno delle Due Sicilie. La viticoltura è rimasta radicata nel territorio, ed era proprio un sogno nel cassetto di Michele che si è avverato nel 1992, anno in cui ha dato vita ad un’azienda vitivinicola incentrata sulle varietà autoctone e strettamente locali. L’intento era di produrre vini per il consumo proprio, ma l’intraprendenza del figlio Massimo, indiscusso uomo chiave, ha prortato la Fattoria Alois a divenire un’Azienda affermata grazie alle sue abilità maturate nel settore commerciale della seta, costruendo intorno a sé una rete fatta di collaboratori con cui avere un vero e proprio contatto umano ed un controllo diretto in ogni singola fase. Un lavoro duro e certosino, fatto di equilibri da gestire e mantenere fuori e dentro all'Azienda stessa, con tanto impegno e sacrificio che però vengono ripagati nel calice! La vera svolta è arrivata con Riccardo Cotarella, winemaker di fama nazionale, e prosegue sotto le redini di Carmine Valentino

Questo’oggi sono qui a parlarvi del Caiatì, un Pallagrello Bianco in purezza, una delle 10 varietà preferite da Ferdinando IV di Borbone, all'epoca nota col nome di Piedimonte Bianco, e coltivata nella Vigna del Ventaglio. Questo vino deve il nome alla zona natìa, Caiazzo, dove furono scoperte alcune piante pre-fillossera grazie alle quali si è riusciti a ridare lustro a questa varietà autoctona. È ottenuto dalle uve della vigna di Casalicchio, un fazzoletto di 2,13ha a circa 300m di altitudine e dal suolo prettamente pozzolanico. Le viti sono allevate a spalliera, con potatura a guyot, una densità d'impianto di 4800 ceppi/ha ed una resa di circa 80q/ha. La fermentazione avviene in acciaio, dove svolge anche la malolattica, con una macerazione pellicolare che si aggira intorno ai 30 giorni, dopodichè il vino matura almeno 8 mesi, per il 70% della massa in acciaio ed il 30% in barrique, prima dell'imbottigliamento e della commercializzazione.

Nel calice si presenta con un vivido color oro e denota un corpo di tutto rispetto per il suo incedere lento e composto nelle roteazioni del calice. Il naso è d'impatto ed articolato: a note agrumate di pompelmo si susseguono nuances di ananas matura, miele di millefiori, erbette aromatiche, camomilla, curcuma, pepe bianco e gesso. Il sorso è altrettanto ricco, equilibrato, e di grande piacevolezza: calore e ricchezza glicerica giocano in sinergia con freschezza e sapiditá, fondendosi in una lunga chiusura dai rimandi erbacei, minerali e di miele. Un bianco pienamente godibile sin d'ora, ed a cui concedere ancora un margine d'evoluzione.
Personalmente lo berrei a 10°C in abbinamento a degli Spaghettoni con Alici, cime di Rapa, Pinoli tostati e Parmigiano.


Prezzo in enoteca: 10-15€
Contatti: www.vinialois.it


Antonio Indovino, Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia,
Degustatore Ufficiale e Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina
 


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2 commenti:

  1. Grazie per la curiosità ad ampliare il tuo patrimonio ampelografico.
    Ti aspettiamo per us verticale d'annata.

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