Di Antonio Indovino
Montepulciano d'Abruzzo DOC, Vigneto di Popoli, Valle Reale, 2010
Ci troviamo a Popoli, in Contrada S. Calisto, tra le provincie di Pescara e L’Aquila.
È qui che è iniziata la storia dell'Azienda Agricola Valle Reale nel 1998.
Il
contesto è quello di un enorme "polmone verde", il più grande d'Europa.
In questo punto, dove si incontrano il Parco Naz. del Gran Sasso, il
Parco Naz. della Majella e quello Regionale Naturale del Sirente-Velino,
la tradizione contadina della Famiglia Pizzolo è ben radicata da diverse generazioni.
Tutto
è partito dal recupero di un vecchio vigneto di Montepulciano rinvenuto
all’interno della proprietà che si trova nella vallata circondata dalle
montagne, poco lontana dal paese di Popoli.
L’attenta osservazione
dell’ambiente in cui era inserito il vigneto e, la passione per
l’agricoltura, li ha spinti ad avviare uno studio approfondito sulle
origini del Montepulciano d’Abruzzo.
La
ricerca ha permesso di rintracciare le più antiche testimonianze del
vitigno in alcune zone montane incontaminate, proprio nei pressi di
Valle Reale.
È così che lo storico vigneto a pergola abruzzese,
risalente al 1960, accudito e riavviato alla produzione, è divenuto il
primo cru dell’azienda, il Vigneto San Calisto. Ma non solo: è di fatto
anche “il padre” di tutte le vigne di Valle Reale. Dopo un attento
lavoro di selezione delle piante, da esse sono state prelevate le gemme
di Montepulciano di "montagna" successivamente innestate ed impiegate
per i nuovi impianti.
Così ha preso forma il progetto agricolo ed
agronomico di Valle Reale, che continua tutt'ora grazie al lavoro di un
gruppo affiatato e motivato di persone.
In un paesaggio incontaminato come questo l'approccio in vigna, e di riflesso in cantina, non poteva che essere il più rispettoso possibile.
Ciò che fa la differenza nel calice tra il percorso rigorosamente
naturale e l'intervento della mano dell'uomo avviene in cantina.
Nella
cantina di Valle Reale si lascia alla natura il compito di delineare il
profilo organolettico dei vini, limitandosi ad accompagnarli lungo il
percorso che li porterà all'affinamento in bottiglia.
Per l'Azienda
questo è l’equilibrio, il sunto di osservazioni ed anni di esperimenti:
il punto d'arrivo, ma quello di partenza di ogni vino, di ogni singola
annata.
Vigna di Capestrano è il primo vigneto nel quale nel 2007 Valle Reale ha portato a termine la prima fermentazione spontanea: vinificata servendosi esclusivamente di lieviti indigeni, attendendo con rischio e pazienza.
Il
perchè di questa vigna non è stato un caso. Si tratta di una piccola
parcella situata in corrispondenza di un piccolo stagno, ricco di
vegetazione e confinante con i terreni di proprietà di un convento di Frati Francescani.
Furono proprio questi monaci a dar inizio alla produzione del Trebbiano a fermentazione spontanea a partire dal 1400.
Dopo
numerosi studi sperimentali su selezioni di uve provenienti dalle
diverse vigne è stata perfezionata la tecnica del "pied de cuve":
l'ultimo anello che ha permesso all’incredibile biodiversità
dell’ambiente incontaminato che circonda Valle Reale di esprimersi in
tutta la sua ricchezza, "trasferendo" il territorio nei vini. I meriti
vanno, oltre che alla passione ed alla lungimiranza della famiglia
Pizzolo, alla preziosa collaborazione di figure professionali come
Luciana Biondo, Giulio Vecchio e Enrico Antonioli.
Valle
Reale oggi, a dispetto della vigna di Montepulciano di partenza, è
un'Azienda che lavora su 46ha vitati di proprietà sotto la conduzione
agronomica ed enologica di Emmanuel Merlo, con una produzione che varia
sensibilmente tra le 100.000 e le 300.000 bottiglie secondo annata.
Quest'oggi sono qui a parlarvi del Montepulciano Vigneto di Popoli 2010.
Questo montepulciano è figlio del vigneto omonimo, il più datato dell'azienda, situato nella parte più a sud della Valle Reale. Questa vigna di circa 25ha (dal suolo prettamente argilloso e calcareo) si estende, in parte, di fronte ai ruderi di una vecchia grotta del 1300 che i monaci del convento di San Benedetto a Perillis utilizzavano per vinificare e conservare i propri vini. La vinificazione spontanea delle uve, solitamente raccolte tra la fine di ottobre ed i primi di novembre, avviene in acciaio con una macerazione pellicolare che si protrae per circa 10 giorni. Successivamente il vino viene elevato in tonneaux per un anno e lasciato a riposare in bottiglia per almeno 6 mesi prima della commercializzazione.
Nel calice si presenta con una vivida e fitta veste granata. Al naso il primo impatto è scuro e terroso, corredato da profumi che ricordano la radice di liquirizia, il ginepro, la carruba e le foglie secche, per poi aprirsi su toni più ariosi, balsamici e di confettura di amarene. Il sorso è morbido e succoso, rinfrescato da una buona acidità e supportato da un'elegante e risoluta trama tannica, nonchè da una piacevole scia sapida. Pregevole la chiusura di bocca che completa il quadro con lunghi richiami in cui si ripetono coerentemente le note fruttate e terrose.
Ho avuto modo di apprezzare questo vino in un ampio calice ad una temperatura di 16°C, dopo averlo stappato con un'oretta di anticipo ed averne apprezzato la sua escalation nel bicchiere. Per un servizio più rapido potrebbe essere opportuna anche una scaraffatura al solo fine di renderlo immediatamente fruibile.
Personalmente ritengo che possa essere il giusto accompagnamento di un Cosciotto di Agnello al forno con chips di Carciofi fritte.
Prezzo in enoteca: 15-20€ (per le ultime annate in commercio)
Contatti: www.vallereale.it
Antonio Indovino, Sommelier dello Yacht Club di Marina di Stabia,
Degustatore Ufficiale e Responsabile del GDS AIS Penisola Sorrentina
I contenuti presenti sul blog Il Narratore Enoico,
dei quali è autore il proprietario del blog, non possono essere
copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti perché appartenenti
all'autore stesso.
E’ vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma.
E’ vietata la pubblicazione e la redistribuzione dei contenuti non autorizzata espressamente dall’autore.
Copyright © Il Narratore Enoico by Antonio Indovino. All rights reserved.
Nessun commento:
Posta un commento